storia guarani

Organizzazione

Il nucleo sociale fondamentale per i guaraní era, ed è, la famiglia “extensa”, ovvero un certo numero di famiglie imparentate fra loro che vivono unite formando un piccolo popolo, “tentamí”.

Dato comunque che il cerchio di parentele, tende ad allargarsi, per evitare le pericolose conseguenze dell’endogamia, gli stessi membri di un “tentamí” si imparentano con altri nuclei familiari vicini, fino a formare un “tentaguasu”.

I “tentamí” si stringono attorno alla figura dell’anziano,“tamui/ tamoi” inteso come punto di riferimento della stirpe e legame con gli antenati.

Ogni “tentamí” è autonomo ed indipendente, per questo tra i guaraní, fino al giorno d’oggi, la libertà e l’autonomia sono valori molto apprezzati.

Certo a volte le circostanze imponevano di prendere decisioni comuni, nel qual caso risulta sorprendente come i “tentamí” e i “tentaguasu” di tutta la regione fossero capaci di formare un gruppo grande e compatto, capace di affrontare qualsiasi pericolo o impresa.

Tali azioni ‘confederate’, precedute da solenni assemblee, avvenivano soprattutto in previsione di guerre importanti

Dato il carattere familiare del “tentamí” e le poche persone che lo compongono, le decisioni vengono prese in comune nel corso di una riunione, “ñemboati”.

Se si tratta di dibattere su un argomento che interessa tutti, si riuniranno i membri dei vari “tentamí”: la riunione diventa allora“ñemboati guasu”, ossia l’assemblea grande.

Il capo del «tentamí» prende il nome di «mburuvicha»; però i guaraní considerano la propria libertà e il proprio potere decisionale inalienabili, per contratto sociale non delegabili ad alcuno e tantomeno in modo definitivo.

Si accede all’autoritá ,solo in maniera occasionale e per decisioni specifiche, relative a cose concrete.

È il gruppo ad avere l’autorità e le sue decisioni saranno rese note attraverso meccanismi formali (le assemblee), e informali (la semplice affermazione di opinioni).

Questo modo di procedere, in fondo anarchico, dà al guaranì un grande orgoglio e indipendenza dinanzi a chi tenta di dominarlo